Brescia Cinematografica - 125 ANNI DI CINEMA A BRESCIA
Brescia Cinematografica. Le sale, i film, i protagonisti
Sara Dalena, Simone E. Agnetti
Libro disponibile presso le librerie del centro di Brescia, su Amazon e le principali piattaforme ebook e cartaceo online, oppure scrivendo all'editore Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
EVENTI: 125 ANNI DI CINEMA A BRESCIA
Per i 125 anni della prima proiezione cinematogrrafica a Brescia sono in programma:
-SABATO 20 febbraio ore 15:00; visita guidata in centro sulle vie della storia del cinema a Brescia a cura di Sara Dalena.
Organizzato da Ass. Arnaldo da Brescia, iscrizioni entro il 17 febbraio a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
-GIOVEDì 25 febbraio ore 20:00 presentazione del libro Brescia Cinematografica in diretta da Violino Bridge con Sara Dalena e Simone Agnetti,
SOLO su prenotazione Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Tutto ebbe inizio...
la sera del 23 ottobre 1896, meno di un anno dopo la prima proiezione dei fratelli Lumière a Parigi.
Brescia Cinematografica. le sale, i film, i protagonisti
Brescia Cinematografica. Le sale, i film, i protagonisti
Sara Dalena, Simone E. Agnetti
Una breve guida ai luoghi storici del cinema a Brescia e provincia: le sale cinematografiche, i set e le location, i registi e i film. Dalle prime immagini in movimento giunte a Brescia nel 1896 fino ai giorni nostri, un racconto ricco di storie, aneddoti e personaggi.
Sara Dalena è guida turistica e storica locale, laureata all'Università Cattolica con una tesi sul fumetto e l'animazione giapponese.
Simone E. Agnetti è organizzatore culturale e redattore per riviste di cinema, è laureato all'Università Cattolica con una tesi sul cinema di famiglia.
Introduzione a cura di Enrico Danesi.
214 pagine, 21 a colori, copertina flessibile
Edizione Serviziculturali.it
Uscita 20 febbraio 2021
Libro disponibile da fine febbraio presso le librerie del centro di Brescia, su Amazon e le principali piattaforme ebook e cartaceo online, oppure all'editore Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
"I cinema non sono chiusi per il Covid, i cinema sono chiusi perché ci vanno le poche persone vive."
Silvano Agosti, 6 febbraio 2021
(durante una chiacchierata telefonica a chiusura di questo libro)
Il nonno, Morris e io
Il nonno, Morris e io
Miryam Chanoch ha donato ai bambini italiani questo libro.
Un nipotino, un nonno e il suo cane: i bambini di fronte alla morte dei propri cari.
Il nonno, Morris e io è una piccola fiaba illustrata, nata in Israele, che affronta questo tema con realismo e magia, con sentimento e speranza.
Traduzione e postfazione di Manuela Dviri. Disegni di Bernat Muntès.
Nel nostro mondo, ai tempi del Covid, non ci si avvicina volentieri all’argomento dolore, sofferenza, morte. Certo non con i nostri bimbi. Questo racconto invece lo fa, con delicatezza, con amore, con mano sicura.
(dalla postfazione di Manuela Dviri).
Dimensioni: 210x210mm
Pagine n. 55 a colori.
Disponibile ebook e cartaceo su AMAZON oppure al nostro magazzino.
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COME RICEVERE A CASA IL VOLUME?
1_Effettuare un bonifico di 15,00 Euro (comprensivo di spese di spedizione) intestato a: Centro Culturale 999 presso BANCA POPOLARE DI SONDRIO.
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Tempo di consegna circa 7 giorni lavorativi.
Servizio sospeso nel mese di agosto.
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Il nonno, Morris e io
Testi di Miryam Chanoch
Disegni di Bernat Muntès
Traduzione italiana a cura di Manuala Dviri
Versione italiana a cura di Sara Dalena, Simone Agnetti e Paolo Bolpagni
Prima edizione, Israele 2019 - Grandpa, Morris and me -
Prima edizione italiana, Brescia-Milano-Tel Aviv, novembre 2020.
Arte, socialità, politica Articoli dell’“Avanti della Domenica” 1903-1907. Libro a cura di Paolo Bolpagni
Arte, socialità, politica
Articoli dell’“Avanti della Domenica” 1903-1907
di Paolo Bolpagni
L’“Avanti della Domenica”, uscito tra il gennaio 1903 e il marzo 1907, fu uno dei periodici culturali più interessanti di quel primo decennio del Novecento che coincide con l’età giolittiana e della sinistra costituzionale: era un’“Italietta” che i fascisti ricorderanno poi con disdegno, ma che in realtà fu protagonista di grandi conquiste economiche e sociali, e che conobbe il primo autentico incremento del benessere collettivo.
Sono gli anni in cui si iscrive la vicenda editoriale di questo settimanale, che nacque come supplemento del quotidiano socialista “Avanti!” in diretta concorrenza con la borghese “Domenica del Corriere”; e, sotto la guida del suo giovane e coraggioso direttore Vittorio Piva (Belgirate, 1875 - Roma, 1907), venne a rendersi sempre più indipendente, fino a diventare, grazie alle innovazioni grafiche, contenutistiche e stilistiche, una delle riviste illustrate di punta nell’Italia di allora.
Questo libro, che si pone come ideale prosecuzione del precedente volume di Paolo Bolpagni L’arte nell’“Avanti della Domenica” 1903-1907, contiene un’antologia dei migliori articoli apparsi durante le cinque annate del periodico, con particolare riferimento ai temi inerenti all’arte, e al rapporto tra questa e le istanze del socialismo: recensioni di mostre, presentazioni critiche di scultori, pittori e incisori, testi di teoria estetica, polemiche su fatti di vita culturale. Autori erano letterati e giornalisti di valore, come lo stesso Vittorio Piva, Margherita Sarfatti, Giovanni Cena, Edmondo De Amicis, Guelfo Civinini (che sarà anche librettista per Puccini), Diego Garoglio, Goffredo Bellonci, Tomaso Monicelli (padre del regista Mario) e perfino Gabriele d’Annunzio.
Ne emerge il ritratto di un settimanale originale e battagliero, specchio dell’Italia di quegli anni: una rivista di area socialista, ma autonoma dalle direttive culturali del partito; non monolitica nella linea e nelle convinzioni espresse, ma generalmente tesa ad affermare il diritto a una creatività libera, senza subordinazioni a fini politici o di propaganda. Perché “l’unico carattere sociale che l’Arte può avere”, scrive Vittorio Piva nel maggio 1905, “è la bellezza, in tutti i suoi vari aspetti”.
Il libro è arricchito anche da un ampio apparato di indici e da due approfonditi testi introduttivi (sulla storia editoriale dell’“Avanti della Domenica” e sul ruolo ricopertovi dalla critica d’arte).
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